Campagne oceanografiche

Campagna oceanografica PERLE 3: tra preparativi, pandemia Covid-19 e annullamento

Giancarlo Bachi, 15 Giugno 2020

Una campagna oceanografica va pianificata nei minimi dettagli con mesi di anticipo. Vanno scelti con attenzione gli obiettivi della missione, il periodo migliore e i team di ricerca coinvolti e molto altro ancora. Il piano di campionamento, gli spazi all’interno dei laboratori e le varie esigenze di ogni gruppo di ricerca vanno scelte con cura. I costi della nave non sono da sottovalutare, senza contare quelli relativi alla preparazione e alla spedizione di strumenti e materiali e allo spostamento delle persone. Ecco perché, quando il giorno prima di partire, la missione che stai pianificando da mesi viene annullata per le misure di lockdown imposte per contrastare il diffondersi del coronavirus, non puoi fare a meno di essere amareggiato anche se consapevole che era la scelta giusta.

Stefano e Valter mentre fanno gli ultimi ritocchi all’apparato di ultrafiltrazione (Foto Mauro Boni)

Sognando PERLE 3

Le campagne del progetto PERLE (Pelagic Ecosystem Response in the Levant Experiment) hanno come obiettivo quello di descrivere la formazione e la dispersione dell’acqua levantina intermedia (LIW) e il suo ruolo negli ecosistemi marini. La!DOM aveva partecipato alla campagna PERLE 2 nel marzo del 2019, il nostro dottorando Giancarlo Bachi aveva collaborato con Marianne Acker della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI). Durante i 30 giorni di campagna erano stati presi campioni per la sostanza organica cromoforica (CDOM), la C-P liasi, la concentrazione di metano, gli isotopi del metano e la sostanza organica particolata (POM). Inoltre, erano stati fatti esperimenti di incubazione utilizzando acqua superficiale arricchita con sostanza organica disciolta ad alto peso molecolare (HMWDOM). Nella campagna PERLE 3 l’obiettivo era quello di replicare parte delle attività effettuate durante PERLE 2 e integrare i dati raccolti l’anno prima con nuovi campionamenti (DNA, attività enzimatica) e nuovi esperimenti di incubazione a bordo. Avevamo inoltre messo a punto un sistema di ultrafiltrazione per concentrare la DOM ad alto peso molecolare da utilizzare direttamente a bordo e successivamente in laboratorio.

Chiara e Simona stanno preparando le ultime casse (Foto Mauro Boni)

Aiuti dal Massachussets

È proprio qui che entra in gioco la collaborazione con Daniel J. Repeta, senior scientist presso la Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI). È stato lui a fornirci la membrana ultrafiltrante e, durante una settimana ospite nei nostri laboratori all’istituto di biofisica del CNR, a darci le indicazioni per la costruzione del sistema di ultrafiltrazione. Non solo, in vista di PERLE 3, visti anche i promettenti risultati di PERLE 2, il gruppo di Repeta ci ha fornito bottiglie, reagenti e tutto il necessario per campionare la C-P liasi durante la campagna

Giancarlo prova le teste della pompa peristaltica inviate dall’America (Foto Mauro Boni)

Una “perla” mai nata!

La campagna PERLE 3 era programmata dall’11 marzo al 12 aprile. Purtroppo, la sera prima della partenza il governo italiano ha dichiarato l’intero territorio nazionale zona “rossa” impedendo di fatto gli spostamenti internazionali e tra regioni. Nonostante il grande rammarico, l’annullamento della missione era l’unica via percorribile e senza ombra di dubbio la scelta più giusta. Infatti, dopo sei giorni di navigazione la nave oceanografica Pourquoi Pas? È stata costretta dall’autorità francese a tornare indietro e la missione PERLE 3 è stata definitivamente annullata. Questa missione avrebbe rappresentato un’opportunità unica per il nostro gruppo di ricerca, ci avrebbe permesso di accrescere le nostre conoscenze sulla dinamica della DOM nel Mediterraneo, gli esperimenti di incubazione e i campionamenti per attività enzimatica e C-P liasi ci avrebbero fornito importanti informazioni sulla labilità biologica della DOM.

Si chiude l’ultima cassa (Foto Mauro Boni)

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