Attività in campo

Dal punto più profondo del Mediterraneo alle vette delle Alpi Graie

Simona Retelletti, 23 Luglio 2021

Una nuova ed inaspettata avventura per La!DOM. Dopo aver campionato, a Marzo, le acque salate più profonde del Mediterraneo (-5000 metri), a Luglio siamo partiti per campionare quelle dolci a 2700 metri di altitudine! E così abbiamo passato 3 giorni nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove i nostri colleghi dell’IGG studiano da tempo gli scambi di CO2 tra il suolo e l’atmosfera. Il nostro scopo é quello di contribuire allo studio del ciclo del carbonio in queste zone così particolari studiando la dinamica della DOM nei laghi alpini di quest’area.

Siamo partiti con la macchina carica di materiale e di entusiasmo, é vero che ci occupiamo prevalentemente di mare ma amiamo tutti anche la montagna! Il termometro, che segnava più di 30 gradi a Pisa, nell’ultimo tratto di strada ha cominciato a scendere rapidamente fino a che, superato l’ultimo paese, siamo entrati in un banco di nebbia fittissimo e il termometro ci ha informava che c’erano 3 gradi fuori… un bello shock termico!

Arrivati in cima al Colle del Nivolet, nonostante la visibilità ridotta abbiamo deciso di fare il primo campionamento sul lago Nivolet Superiore. Valter e Giancarlo hanno gonfiato il canotto in tempi record, e ci siamo buttati nel lago a prendere i primi campioni, non senza una buona dose di paura di finire nell’acqua gelata (10 gradi). Dopo poco abbiamo preso confidenza con il canotto e con la sonda multiparametrica e, in men che non si dica, avevamo già finito i campionamenti. La parte più “divertente” é stata cercare di capire da che parte stava la riva del lago da dove eravamo partiti, ma per fortuna il lago é molto piccolo e ci siamo fatti guidare dalla voce di Valter che ci indirizzava dalla riva. Il primo giorno é finito così, alle 7 di sera, competente zuppi, a filtrare campioni con le mani congelate, sulla riva di un lago che a malapena riuscivamo a vedere a causa della nebbia.

Il secondo giorno il tempo é stato più clemente, ci siamo svegliati con il sole e siamo corsi a campionare il secondo lago, Nivolet inferiore. Rispetto al primo questo é leggermente più grande e abitato da pesci, che sono stati introdotti artificialmente negli anni 60. Passiamo la mattinata a raccogliere e filtrare campioni e finalmente, quasi alle 14, ci concediamo un lauto pasto per scaldarci e recuperare le energie. Purtroppo alla fine del pranzo la pioggia in aumento e i tuoni in lontananza scoraggiano la nostra idea di andare a campionare il terzo lago.

Cosa c’è di meglio di una polenta fumante per recuperare le energie?!?

L’ultima mattina partiamo presto, abbiamo 1 ora di cammino per raggiungere il terzo lago e la macchina da riconsegnare al noleggio a Pisa entro le 23. Lasciamo la macchina al parcheggio del rifugio, ci dividiamo il materiale negli zaini e si parte! Arrivare al terzo lago é impegnativo, anche perché a 2700 m di altitudine la salita é ancora più faticosa, ma il panorama che si apre davanti a noi é così spettacolare che compensa lo sforzo!

Tra una foto e l’altra facciamo anche l’ultimo campionamento e riusciamo a tornare alla macchina giusto in tempo per fare un “leggerissimo” pranzo veloce e partire perfettamente in linea con la tabella di marcia verso i gradevoli 30 gradi della pianura! Ecco i numeri finali di questa esperienza… Laghi visitati: 3; Campioni prelevati: 16; Animali avvistati: 1 stambecco, 2 volpi, 1 gabbiano, si si davvero un gabbiano, e un numero spropositato di marmotte.

Non ci resta che concludere ringraziando Antonello Provenzale (IGG) per averci coinvolti in questo progetto!

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